sabato 31 luglio 2010

diario di viaggio folle

Tre pischelli alla conquista d'Europa
Introduzione
Penso che prima di cominciare la lettura di questo diario vi debba dare alcune spiegazioni, chiamiamole così. Per dire la verità, l’idea di scrivere un diario su l’inter-rail fatto nell’estate del 99, è venuta al mummia e al roscio, i miei due compagni di viaggio. Non mi ricordo bene se solo ad uno di loro ma diciamo che è al 50%, comunque ciò che conta è che a me non passava assolutamente per l’anticamera del cervello, forse perché in vita mia scrivo molto poco perciò siate clementi. Comunque torniamo a noi, i miei degni compari erano galvanizzati dall’idea che avevano avuto ed erano riusciti a far nascere anche in me un po’ di passione per quest’opera. Il progetto prevedeva di scrivere giorno per giorno tutto quello che ci sarebbe accaduto, chiaramente in modo ironico e divertente, insomma dovevamo far ridere, tutto ciò veniva fuori dal fatto che eravamo coscienti che ne avremmo combinate di tutti i colori, mi scuso anticipatamente per il fatto che non è stato facile raccontarle. Volete sapere quanto è durato il loro entusiasmo? Beh, praticamente fino a mezz’ora dopo la partenza da Roma, cioè da quando mi hanno messo in mano la penna e il quaderno e hanno detto scrivi te perché scrivi meglio. Non potendo rifiutare mi sono fatto carico di questo pesante onere, cercando di assolverlo al meglio. Subito me ne sono appassionato e mi sono ripromesso di portare il lavoro alla fine, cioè di raccontare tutti i giorni di questa vacanza, anzi più ne passavano e più mi sentivo preso, che abbia scoperto una passione? Scrivere mi è sempre piaciuto, diciamo che però ho bisogno di avere un obiettivo per farlo, per questo prometto di scriverne uno per ogni vacanza. Lascio a voi stabilire se sono riuscito in qualcosa di simpatico e divertente, l’intento era quello, spero almeno di non essere caduto nel banale; nonostante tutto rappresenta il ricordo di un momento bello della nostra vita, di una vacanza da favola che consiglio a tutti. Un’ultima cosa riguarda il linguaggio, praticamente ho riportato su carta il modo in cui noi parliamo e perciò sono presenti termini in romano ma anche espressioni tipiche dei giovani o infine parole coniate da me o dai miei amici.
Roma 28-7-99
Ore 22.45 inizia la nostra prima vacanza in Europa.
Sta per cominciare l’avventura! Dopo molta fatica per il viaggio in metro, siamo montati sul treno diretto a Nizza, ci siamo infilati in uno scompartimento che guarda caso era prenotato , al volo ci siamo spostati in un altro. Per ora siamo noi tre, chissà se rimarrà così. Intanto mentre il Roscio dice un sacco de stronzate e er Mummia fa er piacione dar finestrino, a me m’hanno costretto ( porco d.. er Roscio m’ha acciaccato er quaderno ) a srive sto cazzo de diario.“Alimortacci vostra come ve puzzano li piedi !!” deve aver detto er vecchio quando ha aperto a porta dello scompartimento. Alle 23 30 si accendono i motori, semaforo rosso, luce gialla e via “” il mostro divorava la pianura”. I sei sedili sono diventati tre bei lettoni, speriamo che non ci prenda sonno. Manco a fallo a posta er Mummia già sta a russà e pure er Roscio se sta a appisolà e io che non voio dormì me resta sola da scrive. E’ 00.45, loro due dormono da un pezzo, cioè da quando semo partiti, dovremmo essere al confine con la toscana, credo che passerò la notte scrivendo e pensando. Che bello ! er Mummia è vivo! Ha bestemmiato, chiuso er finestrino e s’è rimesso a dormì!. Purtroppo ogni sorta di comunicazione è vana.
Nizza 29-07-99
Ore 9.50, sbarchiamo a terra, ha inizio la conquista della Francia!
E’ panico nella stazione, cerchiamo l’orario dei treni ma non ci capiamo niente, troviamo il deposito bagagli ma servono gli spicci e perciò me tocca annalli a rimedià. Ma con la lingua come la mettemo? E così da tre puri francesi riesco, parlando in romano, nella gloriosa impresa. Ora tocca al Mummia, che sfoggia il suo perfetto(?) inglese e rimedia l’orario del treno per Parigi. Si va in visita nella città. Il mare è stupendo, pieno di belle gnocche con i meloncini all’aria ( a Mummia ma che me fai scrive). Peccato che il costume è rimasto con lo zaino in stazione. I vicoli della città vecchia so’ da paura, pieni zeppi de negozietti che vanno. Pranzo, sacro per noi, i barbagianni entrano in azione. Tra un morso a un panino e un goccio de coca, te spunta ‘na bionda, no la birra!, sorride, tira fuori la macchinetta e ce fa ‘na foto, noi se la guardamo er Roscio scambia il favore ma il richiamo della panza è più forte, perciò non ci alziamo, così la bionda salutando sparisce come uno dei più bei sogni. Vista l’impresa, si, persa! Dedichiamo il pomeriggio alla cultura: scarpinata al castello con visione panoramica. Mentre se riposamo sulla spiaggia, i piedi avevano bisogno d’aria! ce capita de tutto, er sole sparisce tra le nuvole e arriva l’acqua tanto sperata, peccato che viene dal cielo! Tornamo zuppi alla stazione, i keeway so’ rimasti cor costume, lì stanno bene. Tra un cazzo e un altro, montamo sul treno, affianco a noi se mettono tre pischelle italiane. Indovinate che fanno i barbagianni? Niente direte voi, olmo! Un lampo di genio illumina er Roscio: “Che c’avete ‘na sigaretta?” Proprio a scusa più stronza pensate voi. Così si trasferiscono nel nostro scompartimento ora completo. Simona, Maura ed Elisa tre ragazze simpaticissime e pure parecchio scocciate, nel senso che non ce stanno cor cervello, ce fanno compagnia per 4 ore, loro so’ dirette a Barcellona. In questo tempo se semo ammazzati de risate, l’autista Mummia è astemio, così s'è dichiarato, er Roscio se chiama Lucio; Così dicendo, tra un pollo, la nostra cena, e un pezzo di pane nutella, gentilmente offertoci, tutto bagnato da birra e coca semo arrivati ad Avignone dove sono scese. Il treno è pieno de matti, ogni tanto s’affaccia qualcuno e dice qualche cazzata. E’ l’una, vedemo se potemo dormì un po’, alle 7.00 arrivamo. Er Mummia apre er sacco a pelo e se prepara a dormì. La giornata è stata positiva, certo potevamo fa’ de più, basta poco che ce vo’?
Nizza è ‘na bella città piena de pischelli soprattutto pischelle sicuramente ne è valsa la pena.
Parigi 30-07-99
Parigi ore 7.00, arriviamo alla capitale, boni tutti, de capitale ce n’è una sola: Roma! Il caos totale, “Do’ annamo? Che famo? A stronzi!!!” Riusciamo a trovare dov'è l'ostello, lì sfoggiamo il nostro perfetto inglese " manddeche ao!", ne usciamo vincitori, “na stanza per tre, si ma a che prezzi! Torre Eiffel e Arc de Trionfe i luoghi che guardiamo, qualcuno me vole fa per forza na caricatura, chissà perché? Finalmente un pranzo degno di questo nome: penne col tonno, fatte da me che so’ er cuoco ufficiale. Tra n’imitazione e l’altra due pischelle che se so messe a fianco a noi ce chiedono se semo italiani e così cominciamo a parlare. Camilla, romana, e Nicole, tedesco-olandese-svizzera-italiana- ect, chi più ne ha più ne metta, rimediano un invito a cena. Ore 15.00 consegna delle stanze, per tutti tranne che per noi, la solita fortuna! Finalmente dopo averla chiesta più volte un attimo de gioia ce riempie er core; Anelkà ce da le chiavi e noi ie damo giù de doccia e panni puliti. Breve escursione a Notre Dame, cor solito culo che ce ritrovamo, stanno a ristrutturà na facciata e così non se vede un cazzo, poi gran finale: pasta alla carbonara. Serata conclusa in camera nostra a bere, 10 birre senza alcool però! Ma esistono solo qua? Vedi a comprà a robba fori senza legge tutte l’etichette! E pensà che c’avemo messo pure na cifra pe decide quale prenne; a parlare e fumare. Se semo taiati de risate, ognuno tra un “bravo” e n’altro ne sparava qualcuna delle sue. Camilla e Nicole so’ forti, semo stati proprio bene. So’ le 2.00 e volemo dormì un po’ pe na volta che c’avemo la possibilità de sta’ su na specie de letto, limortacci loro. Parigi… non so’ proprio divve com’è, a metro spacca e costa pure! In ostello se sta na crema, ma so’ tutti così? Avemo parlato con sacco de gente, c’è tutto er monno qua, l’italiani so’ un ber po’ e pure i romani non mancano. Come ar solito l’altri se so’ spenti, mo li seguo a rota, ma prima spegnemo sta torcia.
Parigi 31-07-99
Lasciamo l’ostello direzione la stazione, che puntualmente sbagliamo, damo retta a Mummia noi! Per sapere l’orario del treno per Amsterdam. Qui conosciamo due pischelle de Roma e decidiamo così di fare il viaggio insieme, il treno parte alle 23.15 e so’ appena le 11.00. La stazione è una colonia italiana sembra de sta’ a casa, che bello! Er Roscio ha cominciato a rompe perché dovevamo anna’ a vede’ a tomba de Jim Morrison e così per passare la giornata e soprattutto per non sentillo più decidiamo di andarci. Dentro al cimitero che era grosso come na città ce semo persi; dopo più de n’ora che stavamo a girà e essece passati intorno 4 o 5 volte, avemo trovato sta benedetta tomba. Raggiunto lo scopo si è deciso di terminare la giornata in un parco là vicino, olmo proprio la vicino! Più de 2 chilometri a piedi se semo fatti e Roscio n’antro po’ ce more. Comunque ne è valsa la pena, peccato che appena er tempo de fasse un panino e acchittà qualcosa che n’antro po’ ce se bevono, così se semo dati. Sbragati alla stazione, tra una cazzata e na risata, sapesse quello che le romane stavano a combinà! Ao non pensate male eh! abbiamo atteso con impazienza il treno. Grazie a una furbata de Roscio siamo riusciti ad occupare, certo manco no striscione, due scompartimenti. Oltre a noi, le due romane e Federico, romano anche lui conosciuto il giorno prima all’ostello che comunque è tutto matto: sta a fa l’inter-rail da solo. Il viaggio è stato assurdo, c’erano tutti italiani, chissà perché? Riuscì a dormì è stato impossibile, almeno per noi visto che lue tipe c’hanno messo n’attimo.
Amsterdam 01-08-99
Manco er tempo de scende e puntamo dritti a………………………. l’ostello con la vana speranza de trovà un posto. Attendiamo con fiducia insieme a due ragazze toscane, Federica e Laura, giunte lì poco prima di noi. Pieni di soddisfazione otteniamo i 4 posti che ci servono, a, perché non ve l’ho detto? Federico detto Nino si è unito a noi per adesso e ci diamo appuntamento con le ragazze per una cena comune. L’ostello è molto carino, stiamo in una camerata con 30 letti, mica annamo deppiù c’avemo er posto migliore ed è pieno di belle ragazze. E Roscio smania per andare a prendere il biglietto per Ajax-Lazio, sti buri, pure qua! e con molta fatica scoprimo dov’è lo stadio. Breve visita del centro, molto bello con i canali in mezzo e le strade ai lati, con case alquanto caratteristiche e ogni sorta de negozi, però tira n’aria qua! da molti aprezzata. Mortacciloro, sti olandesi stanno fori, n’altro po’ c’acciaccano, co ste biciclette vanno a palla, non frenano mica. Nel pomeriggio ci dividiamo, er Mummia e Roscio allo stadio ed io e Nino in giro per la città. N’avemo fatta de strada con le nostre scarpine chicco, ancora me fanno male li piedi. Se beccamo con le toscane e scroccamo la cena, spaghetti col sugo alle vongole che però cucino io. Dopo la ricca mangiata aspettiamo gli altri due che nel frattempo hanno rischiato de dormì in metro, quando arrivano so’ tutti gioiosi per la vittoria della Lazio per 3-2, che se festeggiano se tanto hanno perso lo scudetto! E così tutti insieme andiamo a fare un giro. Capitiamo per puro caso(!) nel quartiere a luci rosse, che merita pienamente di essere visto, se rimane co l’occhi de fori, in tutti i sensi e poi tappa ad uno dei tanti coffe shop. Giusto er tempo de entrà e mettese a sede che quello chiude, eppure è solo l’una e così sconsolati puntiamo alla panchina a bordo canale di fronte l’ostello. S’ammazzamo de risate, Federica comincia a parlare e non se ferma più, peggio de na macchinetta ma comunque s’è fatta na certa e la prima notte in questa città dei balocchi volge al termine.
Amsterdam 02-08-99
Porca puttana, se semo giocati la colazione, er Mummia ma svegliato alle 11.00 e così cercamo almeno de fa’ er pranzo. Ricca spesa , nel senso che un pacco de pasta costa 2.000 lire !! e poi abbondante pranzo contraccambiando l’invito di Federica e Laura. Nel tardo pomeriggio giro turistico e shopping per gli amici, non ve fate troppe illusioni. Ritorniamo in ostello e Roscio se fa proprio del male, non ve preoccupate se fa per di’, passa diverso tempo sulla famosa panchina con n’altro italiano distruggendose, al punto che pronta la cena semo costretti ad andarlo a prende ma sta talmente “bene” che s’addormenta sul tavolo, così vola direttamente al letto o almeno è quello che ha pensato visto che ce l’abbiamo portato di peso noi. La serata si conclude con giro per il centro e una visita ad un coffe shop e infine sulla nostra panchina a parlare e ridere tutti insieme, tratte e Roscio che stava in coma al letto. Questa vacanza è stupenda , si vedono così tanti posti e si conosce così tanta gente che già solo dopo pochi giorni siamo felicissimi. Amsterdam è graziosa ed è piena di giovani, non se vede né un vecchio né un bambino, boh!
Diverse città 03-08-99
Decidiamo di lasciare la città destinazione Anversa, er Mummia ha insistito tanto, chissà perché? Forse se lo sentiva dal profondo! Prima tappa Haarlem, Federica e Laura ci seguono, dopo qualche foto puntiamo per L’Aia e salutiamo le due toscane, so tristi sti momenti, non ce vorebbero mai. Visita del centro, è pieno de gente, quanto so bone ste olandesi! Non ne vedi una brutta, e poi al parco dove ridiamo per un’ora e creiamo un nuovo monumento nazionale il “cannoniere”. Di nuovo alla stazione, treno per Anversa dove saremo dovuti rimanere a dormire. Arrivati a destinazione veniamo colti da attimi di… di… , me sto proprio a rincoglionì non me ricordo che volevo scrive! Sembra di essere su un film di Sergio Leone, è tutto deserto non c’è n’anima manco a pagalla, pure le case so’ vote. Con perseveranza puntiamo all’ostello, tanto la metro non se paga, estrema periferia in mezzo ad un parco ma è completo, attimi di gioia riempiono qualcuno, eh-eh- di disperazione gli altri. Si ritorna alla stazione alla volta di Bruxel, e che è? Niente di più di puntino nero su una cartina, dove si spera di poter dormire. Cerchiamo un ostello ma anche questo è completo, ma come cazzo è possibile in una città dove non c’è niente da vedere e da fare e non gira nessuno, manco li zombi solo na mummia! Così si decide di prendere il treno per Parigi delle ore 1.47, aspettiamo solo due ore sdraiati alla stazione. Restiamo inquietati dalle foto di bambini appese all’entrata della metro, e meglio che se sbrigamo ad annassene. Certo che cazzo de nazione il Belgio! Eliminiamola è un pezzo che avanza.
Parigi-Caen 04-08-99
Il posto migliore che abbiamo trovato, so proprio ridotto male me so addormentato mentre scrivevo, me stanno a fa proprio un brutto effetto sti due! Allora dicevo, ah si, era sul corridoio del vagone della posta(?) ma mesà che era più na cella frigorifero!! Viaggio assai tranquillo(!) er Mummia e Nino hanno fatto la guardia perché c’erano dei tipi loschi che stavano a rubbà. Arriviamo a Parigi, qui la nota dolente quel simpaticone de Nino ha deciso di tornare ad Amsterdam e così con grande dispiacere dobbiamo salutarci, tanto se ribbeccamo a Roma ‘ndo scappa, noi invece puntiamo in Normandia, so riuscito a convincerli, tappa a Caen. La zona dell’ostello che è in periferia è deserta e sti due se stanno già a lamentà ma basta che dormono e so’ contenti, in compenso però la camera non è niente male ce stata pure l’angolo cottura e il bagno e che volemo deppiù? Un lucano? No magari na lucana, comunque! Così dopo un bel pranzetto, ce scappata pure na bistecca, ci facciamo due tiri a pallone sul prato, i soliti italiani ce mancava solo la chitarra e stavamo al completo. Pomeriggio piovoso e così niente escursione turistica, prima di cena momento topico, si decide l’itinerario, stavolta devo cedere a sti rompi coglioni, si decide di tornare ad Amsterdam e poi Mont-Saint Michel e il sud. Stravolti dalla fatica e da qualcos’altro crolliamo sul letto.
Bayeux-Paris 05-08-99
Sveglia all’alba, le 7.30 per precisare e partenza per Bayeux, piccola e carina cittadina molto caratteristica. Dopo la visita ci dirigiamo alle spiagge del famoso sbarco, quello in Normandia appunto. Giro nell’immenso cimitero americano e poi giù al mare, incredibili le fortificazioni tedesche, ma come hanno fatto a sbarcare? Deve esse stato proprio n’inferno. Sulla spiaggia lasciamo una scritta, ne sentivo la mancanza, e soddisfatti torniamo nella cittadina. Ci fermiamo in un parco dove c’è na specie de campo de calcetto e dei canestri da basket, possibile che solo da noi non ce stanno ste cose? Così facciamo due tiri a pallone e sfidamo tre francesi che però ce devono aver avuto paura vista la nostra classe(!?).Torniamo alla stazione ma la pioggia ci colpisce a metà strada, puttana Eva, sta doccia non era preventivata!! Si apre una discussione se l’acqua piovana è potabile: io dico di si er Mummia e il Roscio de no, la soluzione non è stata trovata, voi che ne dite? Ciò ragione io vero? Alle 18.21 partiamo per Parigi per poi da lì ripartire. A gare du nord conoscemo Simone de Pistoia, pure lui sta a fa’ l’inter-rail da solo, allora è un vizio! Insieme prendiamo il treno per ritornare nella città dei balocchi e sul treno conosco subito tre pischelle.
Amsterdam 06-08-99
Breve prefazione, potrebbe sembrà na cazzata ma è importante: sulla metro de Parigi s’è rotta la mia collanina, è un brutto segno. Arrivati ad Amsterdam puntiamo all’ostello, ma sorpresa, è pieno! Proviamo in altri, stessa identica risposta; un’alternativa possibile è il campeggio ma una volta visto semo spariti. Piccola domanda, perché all’andata il tram c’è costato 4.70 e al ritorno 3 ? mesa che c’hanno fregato! Così stanchi morti e molto dispiaciuti andiamo a mangiare, po’ succede de tutto ma quello non se sarta mai(!). Riesco a riparare la collanina che mi rinfilo. Torniamo all’ostello e chiediamo una prenotazione per quello di Biarritz, si scioglie nuovamente la collanina e non se trova er posto, come la rilego tutto risolto, posti trovati, e come se non bastasse, mentre aspettiamo alcune informazioni all’improvviso ce dicono che se so’ liberati dei posti e così ancora increduli ci accomodiamo in camera. Sarà un segno del destino ? comunque sia non credo che me la toglierò nuovamente! A questo punto indovinate chi ce sbuca ? No, no, pensatece bene prima de risponde. Vabbè, volete che vo’ dico io ? Quel matto de Nino sta qua e così abbiamo riformato il gruppo, che taio ! Giusto er tempo de salutasse e beccamo pure le due romane, strane coincidenze, vero? A cena conosciamo cinque ragazze di Padova, che rimangono colpite dalla mia nota bravura culinaria, sparamo un po’ de cazzate insieme e poi usciamo per il solito giro.
Amsterdam 07-08-99
Allora qualcuno ce lo fa apposta ?! Sta cazzo de pioggia ce sta a seguì da per tutto. Decido di andare a visitare Delf, cittadina vicino L’Aia, mentre gli altri stranamente(!) rimangono a dormire. Mentre faccio colazione incontro Livia, una delle romane, che decide di venire con me. La mattinata scorre tranquilla se non fosse pe tutta l’acqua che avemo preso, quando torniamo dagli altri siamo praticamente zuppi. Trascorriamo il pomeriggio a chiacchierare, fuori piove. Nel frattempo si uniscono a noi le padovane, oltre naturalmente alle romane, che aspettano di partire alle 22.00. Peccato che dobbiamo salutarci, perché ci siamo fatti un sacco de risate, speriamo de incontrasse in Francia fra qualche giorno. La sera andiamo a bere qualcosa, intanto il Mummia fa qualche numero dei sua, inventa scuse a destra e sinistra mentre noi s’ammazzamo de risate, quanto l’avemo preso per culo!! Si, però se lo meritava proprio! Terminiamo la serata sulla nostra panchina che è stata ribattezzata “cso la panca”, già ridevamo pe cazzi nostri, quando compaiono due tipe e cominciamo a parlà in inglese, come al solito non capimo na mazza! E così pe disse due parole ce mettemo n’ora, si ma quanto avemo riso non vo potete immaginà. I barbagianni come al solito non se mevono, forse le due olandesi s’aspettavano qualcosa de più e così alle 4.00 annamo a dormì. Questo giorno è stato ribattezzato “the Mumia day” favve na lista de quello che ha detto e fatto è impossibile!! Ne so successe veramente tante.
Amsterdam 08-08-99
E si, è proprio così, ce l’ha con noi, mannaggia al pontefice massimo, piove pure oggi e oltretutto dovemo lascia l’ostello. Sta diventando difficile scrive, che ve sto a rompe le palle? Basta dillo eh! Lo sai che c’è, io ce sto a provà! Nonostante la mandi come Dio comanda decido d’annamme a vedè Leiden, cittadina lì vicino, l’altri come al solito me seguono(!) olmo, passano il pomeriggio fattoni in cucina. Per l’ora de cena lasciamo l’ostello e ci dirigiamo alla stazione. Premetto: un ponte alto 12 metri sotto tutto marone come na spremuta…. na spremuta de merda, scusate ho sbagliato film, allora dicevo il binario era pieno de gente ma puntiamo ad uno scompartimento e così con una finta a destra, due a sinistra e un pallonetto ne prendiamo uno. Il viaggio passa cercando di dormire, impresa eroica riuscirci. Abbandoniamo l’Olanda per questa vacanza.
Parigi-St. Malò 09-08-99
Aspettate n’attimo che so entrate due… ok , alle 7.00 arriviamo a Parigi, ormai è un’ossessione sta città, come cazzo è possibile e meno male che non ce piaceva!! L’idea è quella di andare a St. Malò e le Mont-Saint Michele, mi informo su come raggiungerli e poi come andare da lì a Biarritz, bisogna cambiare 4 treni. A questo punto rimango l’unico a voler andare, loro insieme alle romane vanno subito sulla costa oceanica, a me danno tutti del matto e in preda(!) ad una crisi mistica decido di partire da solo. Scusate ma c’è gente che fa l’inter-rail da sola e io non posso andà un giorno, guarda Nino, a proposito come ti va? Lo salutiamo, parte pe Calais obiettivo Londra, ci riuscirà ? tanto a Roma lo ripiamo e ‘ndo scappa. Arrivo a St. Malò alle 14.40 in preda alla disperazione e alla fame, non posso vedere Moint-Saint Michele perché sta troppo lontano, ma ci devo tornare. Così opto per una visita della città dopo aver raccolto suggerimenti da una coppia che avevamo conosciuto ad Amsterdam. Con lo zaino in spalla, mannaggia a quel porco non ce so più depositi liberi e gli impermeabili indossati, te pareva piove pure qua! parto per la visita. Arrivato alla città vecchia mi strofino gli occhi tre quattro volte, non credo a quello che mi trovo davanti, è eccezionale. La città vecchia è circondata da mura, i bastioni su cui è possibile camminare e che sono stracolmi di persone, sembra di essere a via del corso anche perché molti sono i connazionali, cadono quasi a picco sul mare e c’è solo un piccolo lembo di spiaggia. Ho l’impressione di essere in un film, avete presente quelle roccaforti pirate di secoli fa? E’ questo quello che si pone alla mia vista. Entusiasta e sbalordito giro tutta la fortificazione, la stanchezza svanisce sotto gli effetti della bellezza di questo luogo incantato. Immortalo il possibile con la mia fida canon prima compagna di viaggio che non mi abbandona mai, e così purtroppo giunge l’ora di abbandonare sto posto da favola. Chissà mai perché! In preda alla disperazione, vado via ma tornerò, distrutto, non sento più né un polpaccio né le spalle, prendo il primo treno di questo lungo viaggio. St. Malò è il posto più bello che abbia mai visto, consiglio a tutti di andarci, sicuramente ne vale la pena! Nel frattempo loro hanno passato il pomeriggio sul treno e la sera dormendo alla stazione di Biarritz, per domani l’ostello è prenotato. Possibile che stanno sempre a dormì! E so sempre stanchi! Non so proprio tipi da inter-rail, dovevo annà da solo, però me fanno taià.
Biarritz 10-08-99
Finalmente dopo il lungo viaggio alle 9.00 arrivo a destinazione. Manco er tempo de scende e salutà i milanesi, avemo fatto er viaggio insieme, e ‘ndovinate chi ve sbuca ? con la faccia ancora addormentata riconosco la sagoma del mummia. Tutti e tre insieme andiamo all’ostello. Non so se ancora dormo e se so sveglio, un miraggio si trova dinanzi ai miei occhi, alla recption c’è una bionda eccezionale, mentre ci parla non capisco più niente, pure perché non capimo l’inglese. I posti disponibili sono due in una stanza e uno in un’altra. E’ inutile che ve dica come è annata a finì, pure la bionda l’ha capito e s’è messa a ride. Quando li separi a quelli, c’hanno bisogno dell’accompagno pure pe annà ar bagno! Entro in camera e incontro due americane e un francese, riusciamo a salutarci e presentarci poi purtroppo la comunicazione finisce qua, è ora che studiamo un po’ di inglese!n Vado a chiamare gli altri, er Mummia se sta già addormentà, ma come cazzo fa dico io, possibile che non riesce a fa altro? Ci diamo appuntamento alle 16.30 per andare al mare. Comincio una lunga attesa, i minuti passano inesorabili, si fanno le 17.00 ma di loro neanche l’ombra, intanto arrivano le romane e passiamo il resto del giorno insieme. Tento più volte di andarli a chiamare ma è tutto inutile, ma che c’hanno i sarcofagi insonorizzati? Finalmente alle 20.00, guarda caso, un segno di vita proviene dalle loro camere, ancora cor cuscino in faccia andiamo a cena. La sera si trascorre sulla riva del lago a guardare le stelle cadenti, qualcuna l’abbiamo pure vista eh. All’improvviso m’addormo proprio, la stanchezza si fa sentire e non solo quella capite a me! E così lascio gli altri quattro ai loro discorsi(!?) e alle loro risate. Me stavano a pia per culo perché dicono che russo, ma tanto n’è vero.
Biarritz 11-08-99
Lunga e diritta correva la strada, il treno veloce correva…. la giovane estate era già terminata.....
Finalmente si va al mare, ma prima, c’è l’eclissi, così ci muniamo degli appositi occhiali, bello spettacolo peccato che qui non è totale, meio de carcio sue palle però. Intanto all’ostello so arrivati altri due italiani, era ora! Tutti e sette adiamo sulla sospirata spiaggia. Dopo una lunga passeggiata l’oceano ci si pone davanti agli occhi, un’immensa distesa d’acqua nulla a che vedere con il mediterraneo, le onde sono gigantesche e chi ce serfa qua! Er bagno scatta subito, mica cio potevamo perde, quelle onde c’hanno proprio impressionato, non se ponno descrive, t’arrivano certe botte, boh ! Passiamo tutta la giornata qui e torniamo in ostello per cena. La sera vado cor pischello de Foligno a fa un giro in città, all’altri gli pesa er culo come ar solito, che a parte il panorama del lungomare non è che sia un gran ché.
Carcassonne 12-08-99
Ci alziamo presto per partire, salutiamo le romane e i due di Foligno. Dopo più di 3 ore giungiamo a Carcassonne e ci dirigiamo verso l’ostello, sto a spiccà un inglese da paura! altro che scuola, certo che er Mummia e Roscio so proprio….. bo…. non me viene n’espressione adeguata, comunque voi capite. Dopo una lunga camminata con gli zaini in spalla si arriva alla città vecchia, l’ostello sta dentro le mura, d’improvviso sembra di trovarci nel medioevo, ai tempi di re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, riuscite a rendervi conto di quello che intendo dire, spiegare quello che i nostri poveri occhi osservano non è impresa facile. Un’intera fortezza con tanto di castello, tutto totalmente integro e ottimamente conservato. Manco er tempo de lavasse e comprà la pasta per la cena e annamo un po’ a “scaricà” le nostre pistole fotografiche. Dopo questa incantevole visione, pausa di riflessione sul tavolo con le forchette e di nuovo a fare foto, infine birretta al bar dell’ostello che è pieno de stranieri, ce stanno tutti: italiani, pure na cifra, spagnoli, francesi, tedeschi, canadesi che sta in camera nostra e c’avemo pure parlato un po’ e Fantozzi che dorme sopra er Mummia, che bella coppia! So rimasto ancora qua al bar, tutti stanno a parlà con qualcuno, l’unico solo so io, te credo, al calar delle tenebre i miei compagni di viaggio rientrano nelle loro amate bare.
Sono proprio contento di essere venuto a Carcassonne che insieme a St. Malò so i posti più belli che ce stanno.
Toulouse 13-08-99
Apro una parentesi, una delle tante direte voi. E Roscio ieri ce n’ha regalata una stupenda, alla domanda di un canadese “Da quanto tempo state in viaggio?” Risposta “20 anni”, peccato che era convinto de aveie detto 20 giorni, logicamente tutto in inglese. Dopo la lunga scarpinata per arrivà alla stazione, prendiamo er treno per Toulouse, si è deciso di passare la giornata lì. Nel frattempo telefono alle padovane e scoprimo che prenderanno il nostro stesso treno per Nice. Passiamo svariato tempo su una panchina, uno ce chiede n’informazione e quando sente che parlamo in italiano se mette a ride, pure lui è italiano, il colmo, se avesse voluto non ce sarebbe riuscito. Dopo un giro per il centro, squallidissimo, torniamo alla stazione. Finalmente arriva er treno, cerchiamo de salì ‘ndo stanno le padovane ma hanno preso le cuccette ste furbe, purtroppo le porte do scompartimento so chiuse e così s’attaccamo, porca troia.
Un dubbio m’attanaglia, ma c’avemo proprio la faccia da spacciatori, almeno 20 persone ce lo so venute a chiede. Che dite?
Nice 14-08-99
Arrivati a Mentone ci dirigiamo all’ostello solo che per raggiungerlo ce vorrebbe n’elicottero, cristo santo, ce meritamo un premio,. E così altro che Pantani, te scalamo na montagna a ritmi incredibili, 4000 scalini con gli zaini in spalla, manco con Zeman so così tanti. Le padovane so scese a Nice così se damo na punta al mare. Giungiamo sulla spiaggia, me so scardato er numero e mo come famo? Fortunatamente loro ce vedono. Passiamo tutta la giornata insieme, ce semo divertiti na cifra e so molto simpatiche, er mare è veramente da favola de un colore da paura, però potrebbero usà a sabbia invece che sti macigni. An certo punto me sento chiamà, sta volta ce compare Luca e Daria, i due de Foligno. Se fa tardi, le ragazze hanno il treno alle 21.00 e così dopo un giro prendiamo il treno insieme. Rimango d’accordo con Luca de andà a Mont-Saint Michele, er Roscio er Mummia domani sera vonno partì e io che faccio?
Dove ero rimasto a si stamo sur treno con loro, purtroppo come sempre ormai, arriva er triste momento de dovesse salutà, con la promessa di riverci in Italia, sarà così?
Oggi s’è passata una giornata stupenda e molto divertente, er bello de sto viaggio e che se conosce un sacco de gente però questo è pure er brutto. Mo dopo tutte ste fatiche me vado a gode er dovuto riposo, famme raggiunge l’altri in stanza-
Monaco 15-06-99
Si decide di visitare la famosa Monaco, e così dopo aver raggiunto Luca a Nizza facciamo rotta verso la nostra destinazione. Decidemo, sarà stato un miracolo, de vedè il, museo che sta lì. E’ da paura soprattutto la parte riferita all’acquario, anvedi c’è na murena gigante e pure na cifra de squali. Finita la visita ci perdiamo nei meandri di un centro commerciale, riuscì a trovare l’uscita è stata ardua impresa però fa su e giù con gli ascensori è stato divertente. Alla stazione morimo de risate, un signore toscano ce regala na performance da paura, sembrava de sta a parlà co benigni, non ce crederete semo cascati per terra dalle risate, dovrei raccontavve quello che stava a combinà pe favve ride, ma mica so no scrittore io ! A Nizza aspettiamo i treni che ce servono, e Roscio er Mummia stanno a torna a casa, quanto me dispiace mentre io e Luca proseguiamo, tristi ci salutiamo. Me pare de sta ar primo giorno de vacanza, vo ricordate? Ma non se po tornà indietro? Sul treno se taiamo, Luca se fa no so quante risate e tutti i passeggeri so costretti a subì le cazzate che dico , meno male che non c’erano italiani. Chissà quei due matti che hanno combinato!
Mont Saint Michel 16-08-99
Er viaggio è volato via tranquillo, mo da Parigi tocca pià l’altro treno, mi informo nel frattempo per il ritorno l’unica soluzione che ciò è partì alle 19.00, facendome du conti su 60 ore ne passo circa 45 sui treni, da folli vero?
Avevo detto che sarei tornato e così eccomi qua, Mont Saint Michel sei mia. Alle 15.00 arriviamo finalmente alla meraviglia dell’occidente, ah si me so scordato de divvelo, voi non scoprirete mai chi ho incontrato, è inutile che tentate tanto ogni vostra risposta è sbagliata, come è strana la vita chi non incontri al Trullo lo becchi a Parigi, vabbe vo dico er Lappa. Giriamo in lungo e in largo st’isolotto e mentre famo un giro beccamo du pischelle una spagnola l’atra cilena, i casi della vita peccato che fra due ore devo partire, sarei dovuto rimanere!
La marea che ha reso celebre questa punta di terra comincia a salire, quella che ora è una penisola sarà presto un isolotto, sfortunatamente non potremo gustarci tale fenomeno ma intanto avvertiamo i primi sintomi.
L’autobus che ci riporta alla stazione tarda incredibilmente, rischio seriamente di restare qui, beh tutto sommato non male però, su l’autobus conosciamo due fiorentine che so proprio bone. A malapena saluto Luca, simpatico sto ragazzo e inizio un lungo e triste viaggio di ritorno.
Chissà che hanno fatto gli altri, me mancano un pochetto. La giornata è stata eccezionale, tutta la fatica fatta non è stata sprecata, il luogo è veramente incantevole e suggestivo.
Avignone 17-08-99
Arrivato a Lione, siccome non me bastato de prende i treni decido di passare la giornata ad Avignone. Cerco inutilmente di trovare un telefono coi spicci poi parto alla visita della città.
E’ piena di Italiana, stamo proprio da per tutto, semo peggio dei giapponesi! Er Mummia se starà a divertì al lavoro? Che dite? Passo la giornata nei giardini della residenza papale che non sono niente male, certo che ve ne sete persa de roba?
Nel treno per Nizza mi ritrovo in uno scompartimento con tutti stranieri, ma inizia una lunga conversazione tra i presenti, uno di questi è un francese che va a Roma e lavora per Dio, boh(!?).
Alle 8.00 stiamo a Nizza e prendo il treno per casa, no, non me va per niente de tornà, so finite le vacanza cristo santo. Le voci di casa riecheggiano sul treno, da na parte so felice, certo che manco er tempo se salicce sopra e sti treni italiani se riconoscono subito, non se respira, se fa la schiuma, l’aria condizionata che ce faceva morì de freddo su quelli francesi qua è un sogno.
Come sempre e come tutto i giochi so finiti, comunque vada è stata na vacanza da favola e chi avrebbe mai pensato de poté girà così tanto, vedè tutti sti posti, conosce tutta sta gente e morì de risate. Ripartirei pure subito, chissa se famo come quer norvegese che ce raccontava quarcuno, che mo c’ha 42 anni e so 20 anni che fa l’inter-rail, no i 20 anni che dice er Roscio. Nessuno potrà dircelo, staremo a vedè. Ah si comunque so tornato a casa sano e salvo, ora che sono qui ve devo confessa che me mancava un po’. Vi saluto perché mi madre me sta già a sbroccà, aho se vede che so’ tornato, casa dolce casa.
P.S. Ciò provato a favve ride, ce lo messa tutta deppiù non se po’, aho buon viaggio!

2 commenti:

  1. grande cilè....me so uscite le lacrime!!!

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  2. cari vecchi tempi....eravamo giovani e pazzi....
    certo che ne so passati de anni.
    Resteranno sempre dei ricordi indimenticabili

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